PUBBLICO UN ARTICOLO DELL'OTTOBRE 2008. ALL'EPOCA ERA IN DISCUSSIONE LA PSEUDORIFORMA DELLA SCUOLA. SI TRATTA DI UN APPELLO AI POLITICI DI TERRA DI LAVORO AFFINCHE' NON VOTASSERO TALE SCEMPIO CHE SI TRATTAVA SOLO DI TAGLI ALLA SCUOLA. TALE APPELLO NON HA AVUTO NESSUNA RISPOSTA DA PARTE DEI POLITICI CHE ORA, A PAROLE COME SEMPRE, VOGLIONO INTERESSARSI DEL LAVORO E DEI PRECARI.
CATERINA RUSSO- ARTICOLO TRATTO DA CASERTAWEB
CASERTA -
Gli insegnanti precari casertani si preparano a contrastare le azioni del governo. I docenti casertani, in modo particolare i precari, rispondono al governo ed al ministro della Pubblica Istruzione Gelmini, per spiegare gli effetti reali "della riforma che stanno attuando ai danni della scuola statale".
Il decreto legge 137 riguardante il ritorno al maestro unico, già martedì 30 settembre potrebbe essere approvato. "Con esso - dice Caterina Russo, del Cpi Caserta - la scuola italiana farebbe un passo indietro di oltre trent'anni, quando il tessuto sociale era diverso e quando anche i bambini erano diversi. Per problemi ragioneristici, il governo sta smantellando una scuola primaria che si trova ai primi posti in Europa per preparazione degli alunni".
"Il tutto con una scusa banale - prosegue - : i bambini devono avere un punto di riferimento. Si ritorna al maestro tuttologo, con il quale i bambini del dopoguerra imparavano a leggere, a scrivere e a far di conto".
"Il ministro Gelmini - attacca la Russo - ha cercato di spiegare i tagli effettuati nella scuola, con statistiche blande e soprattutto non corrispondenti a verità. Innanzitutto il ministero dell'istruzione non spende il 97% per retribuire i docenti, che essendo lavoratori ne hanno diritto. In realtà si tratta solo del 77% che lo Stato investe in stipendi, contro una media europea del 78%. Se a ciò si aggiunge che in Europa gli insegnanti di sostegno non sono retribuiti dal ministero dell'istruzione e che non vi sono insegnanti di religione, a questo punto cade anche un altro spot della Gelmini: ossia un rapporto docente alunni più alto che negli altri paesi d'Europa, una media inferiore molto al di sotto di quella dei paesi Ocse".
"In Italia - spiega - non vi sono classi con 14 bambini e 3 insegnanti, come affermato da un illustre giornalista. Le classi, di solito, sono molto numerose e i docenti operano su due classi, inoltre nelle pochissime ore di compresenza vi è l'insegnamento individualizzato per i bambini in difficoltà".
Il ministro ed il governo, per avere il risparmio di 8 miliardi di euro, si apprestano a tagliare le cattedre di sostegno "lasciando famiglie e bambini, abbandonati a loro stessi": questa l'opinione dei precari casertani.
La razionalizzazione della scuola secondaria di primo e secondo grado, secondo loro, porterà ad altri esuberi. Senza investire in mezzi e persone, senza occuparsi della dispersione scolastica, al Sud molto sentita.
La Russo, poi, risentita per il giudizio espresso dalla Gelmini sui docenti meridionali, ribatte: "Forse dimentica che al Nord ci sono tanti professori meridionali e pare che la qualità della scuola sia migliore che al Sud: allora, qual è il problema? Noi rilanciamo e chiediamo, al ministro ed al governo tutto, il tempo pieno in Campania. Qui, talvolta, lavorano entrambi i genitori, chiediamo un tempo pieno con insegnanti preparati e senza aggravio per le famiglie. Anche il sud vuole essere trattato da lembo di territorio italiano".
Sotto la lente dei precari casertani anche il disegno di legge Aprea, "che tante false informazioni sta generando". "Prevede - dice la Russo - la privatizzazione della scuola statale, che diverrà fondazione; la sparizione delle graduatorie ad esaurimento e con essa anche i precari che vi erano inseriti;una nuova forma di reclutamento, che prevede concorsi effettuati da singole istituzioni scolastiche, con la chiamata diretta da parte dei dirigenti scolastici. A tutto ciò noi ci opporremo con rispetto nei confronti delle istituzioni, ma anche con tanta decisione. Rischiano di essere smembrate o accorpate le istituzioni scolastiche con un numero di alunni inferiore alle 500 unità. Il governo ed il ministro Gelmini deve rendere conto di ciò alle famiglie di alunni disabili, deve rendere conto che molte famiglie già dal prossimo anno dovranno trovare una scuola lontano da casa, perchè la loro è stata chiusa, deve ancora rendere conto alle famiglie che una scuola di qualità non si ottiene stipando 30/33 alunni per classe, ne va di mezzo sia la qualità che la sicurezza stessa dei ragazzi. Infine, il ministro deve rendere conto a 130mila tra docenti e personale Ata con contratto a tempo indeterminato, che si troveranno sovrannumerari, dovrà rendere conto a quasi 300mila persone che sono inserite nelle graduatorie ad esaurimento e che già da quest'anno hanno visto il loro incarico sfumare".
"La Gelmini - incalza - deve spiegare ai nuovi disoccupati come intende giustificarsi, considerato che il tempo delle false informazioni ha avuto fine. E' arrivato il tempo di chiedere a tutte le forze politiche di prendere posizioni chiare e di tutelare i lavoratori della scuola allo stesso modo degli altri lavoratori. Noi, come Comitato insegnanti precari di Caserta, chiediamo ai politici locali di non votare il decreto che introduce il maestro unico, né la privatizzazione della scuola statale. Facciamo l'appello attraverso i mezzi di informazione, in modo che ci vengano risposte attraverso gli stessi mezzi. Invitiamo tutti i casertani a seguire i dibattiti che si terranno in Parlamento e che riguarderanno la scuola, in tale modo nessuno potrà più raccontarci bugie.
Se questa follia delle molteplici riforme della scuola dovessero essere attuate, non resteremo a guardare e, numerosi da Caserta, andremo al ministero a manifestare tutto il nostro dissenso. Ora basta! I docenti casertani hanno carattere e voglia di combattere".Etichette: appello, dibattiti in parlamento, ottobre 2008, polici casertani